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VIAGGIARE DA SOLA A 60 ANNI IN MOTO: LA STORIA DI GIULIA

Nonostante molti pensino il contrario, viaggiare da sola a 60 anni non solo è possibile, ma può trasformarsi in un’esperienza unica. E’ il caso di Giulia , che ha deciso di intraprendere il suo “Viaggio sentimentale in una Sardegna ritrovata dopo trent’anni”.
L’aspetto più interessante è che è partita in Scooter. La sua storia comincia così.

“C’è una terra, un’ isola del Mediterraneo che mi era rimasta nel cuore con il suo profumo di selvaggio, con le emozioni forti che sapeva suscitare.
Ci ero stata cinque volte, la prima da bimba nel lontano 1968 quando le strade erano ancora quasi tutte bianche e il turismo di massa al di là da venire. Una terra dove ero ritornata ancora negli anni ottanta da adulta e che avevo lasciato l’ultima volta quasi trent’anni fa.
Quanto avevo sperato di tornarci ma era divenuta irraggiungibile, costi di viaggio non più affrontabili per me, sarebbe rimasto un sogno ritrovarla e invece.”

Il regalo di Giulia per i suoi 60 anni: un viaggio da sola in Scooter lungo la Sardegna.

“Settembre 2018, sto per compiere l’impegnativa età di sessant’anni. Vedo sul web una foto della fantastica spiaggia rosa di Budelli , nell’arcipelago della Maddalena dove ero approdata coi miei genitori a dieci anni.
Un impulso improvviso e incontrollabile allora m prende.. devo andarci, questo è il momento giusto, devo.

viaggiare da sola a 60 anni

In cinque giorni mi organizzo, prenoto e preparo.. il mezzo piu’ economico che posso usare è il mio scooter 125, che per me motociclista di vecchia data e’ uno scherzo da guidare.
Parto sola, un bagaglio all’osso, i costi di viaggio traghetto e benzina saranno minimi e alla mia portata finalmente. E cosi alla vigilia del mio compleanno il 16 settembre carico due borse , una tanica per la benzina in caso di necessità e via, partenza! E’ il viaggio che definisco delle cinque esse.. Sardegna scooter, sola, sessanta (anni) e settembre a cui si aggiunge sesto.. questo è il sesto viaggio nella mia isola del cuore.

L’arrivo in Sardegna dopo 30 anni

Giulia riapproda in Sardegna dopo ben 30 anni! Le emozioni che prova sono uniche. Qui di seguito ce le descrive.

“Da Modena a Livorno ci impiego sei ore e il giorno dopo salpo di mattina col traghetto per nove ore di traversata fino ad Olbia. Quando vedo le prime case e il porto un brivido mi assale.. che emozione! e tremo soprattutto quando sento di nuovo l’inconfondibile profumo della macchia mediterranea che mi entra nelle ossa fin dentro all’anima, il concentrato di Sardegna che mi sono tenuta dentro in questi trent’anni e che ho potuto di nuovo riassaporare dal vivo.”

viaggiare da sola a 60 anni, Giulia in traghetto
Giulia in traghetto in arrivo in Sardegna

L’itinerario di Giulia

Ricominciamo da Palau

“La mia idea è di fare un itinerario toccando solamente i miei luoghi del cuore nell’isola. E così i primi giorni saranno dedicati alla magica Gallura, ma piu’ che ai classici luoghi mondani che pure in parte vedo come Porto Cervo, a quelli che mi ricordano la Sardegna della mia infanzia.
E dunque Palau , e il campeggio dove dormivo nei bungalows ora trasformati in casette in muratura con tutti i conforts, e le isole della Maddalena di fronte a Palau tra le quali navigavamo a piccolo cabotaggio con il piccolo gommone di mio padre e un motore da pochi cavalli.”

“Sarei voluta tornare a Budelli con la sua spiaggia rosa ma il tempo poco favorevole e vari motivi logistici mi tolgono speranza . Riesco ad imbarcarmi per arrivare a Maddalena e alla vicina Caprera.
L’emozione di percorrere quelle stradine polverose con il mio scooter dove all’epoca camminavo coi sandalini è intensa; avevo gli occhi lucidi. Sono arrivata cosi al Centro Velico Caprera , il mitico CVC, dove avevo sgobbato quell’estate dell’84 tra piccole barchette arancioni chiamate vaurient, camerate coi topi tra i letti ma anche in una delle scuole veliche più prestigiose d’Italia.”

viaggiare da sola a 60 anni, Centro Velico di Caprera
Centro Velico di Caprera

Da Palau alla Valle della Luna: ed è subito magia

“Ho lasciato Palau per correre lungo costa verso ovest .. un altro luogo del cuore mi aspettava.
Arrivata a Santa Teresa ho dormito in un B & B della zona e il mattino seguente con emozione e tremore ho lasciato lo scooter vicino all’ingresso mal segnalato e sono arrivata nella valle incantata.. La valle della luna, dove negli anni settanta gli hippies vivevano nelle caverne d’estate e dove tuttora resiste una piccola comunità estiva di giovani alternativi, dediti al nudismo e alla libertà estrema.

viaggiare da soli a 60 anni, Valle della Luna
Valle della Luna

Dopo aver scambiato due parole con i liberi abitanti del luogo, un atmosfera lunare e surreale mi avvolge mentre arrivo in fondo alla valle. Il bagno davanti a quella meraviglia mi pare un sogno, fuori dal tempo e dallo spazio, un fluttuare in un’ affascinante e misteriosa meraviglia primordiale.

Ma il tempo che scorre non lascia troppo spazio all’incanto e devo riprendere il viaggio.

 

Ritrovare l’elefante di Castelsardo

Arrivata all’altezza di Castelsardo, mi faccio fotografare davanti alla famosa roccia a forma di elefante dove pure mi avevano ritratto da bambina nel ‘68 e da ragazza nell’88. E poi proseguo in direzione della costa sud ovest dell’isola. Arrivo a Oristano la sera e il mattino seguente parto per i 55 km che mi separano dall’altro mio grande luogo del cuore.

viaggiare da sola a 60 anni, Castelsardo
Giulia con l’elefante di Castelsardo dal ’68 ad oggi

Dalla Valle alle Dune: Piscinas

“Ci arrivo in modo faticoso soprattutto per la lunga strada prima asfaltata che attraversa aree desolate e selvagge. Ma piano piano la polvere della terra si trasforma in sabbia sotto le ruote del mio baldo scooter e d’un tratto sono arrivata.

Davanti a me una distesa sterminata di spiaggia, un mare dai colori accesi e dalle sfumature dall’azzurro al blu intenso e soprattutto una corona di dune imponenti, da restare senza fiato.”

“E’ Piscinas, la spiaggia con le dune tra le piu’ alte d’Europa; raggiungono i cento metri e sono seconde solo a quella del Pila lungo la costa atlantica francese.

 

Piscinas

Il paesaggio ,con un cielo un poco tempestoso dove il sole va e viene, è superbo e la lunga distesa di sabbia è interrotta da rade piccole figure di umani. Dopo un bagno veloce nelle acque fredde e profonde, cammino ai limiti della spiaggia e salgo su una di questi giganti di sabbia, orlata di piccola macchia di verde arbustoso. Ci ero passata di fretta trent’ anni prima in un viaggio in moto ed ero rimasta cosi stupefatta da questa meraviglia che mi ero ripromessa di tornarci in futuro, ad ogni costo.

 

Alla ricerca della Sardegna selvaggia: Orgosolo

“E’ tempo di ripartire e oggi la strada sarà molto lunga. Risalgo fino a Oristano poi via per la statale 131 da costa a costa. E’ solo alle nove di sera, sfinita, nel buio che arrivo al grazioso B & B di Galtellì nell’entroterra di Orosei. Il mattino seguente lo dedico a visitare il pittoresco borgo restaurato , fonte di ispirazione per Grazia Deledda per le sue Canne al vento. Oramai è l’ora del ritorno.

Tuttavia mi concedo una puntata al vicino e un tempo famigerato paese di Orgosolo, al centro della selvaggia Barbagia, dove i banditi sono ormai solo folklore e dove i turisti arrivano per vedere gli oltre 300 stupendi murales dipinti sui muri delle case .”

 

murales di Orgosolo con Colto Maltese

Il ritorno al continente

“Ritorno poi sui miei passi , arrivo alla costa orientale e la percorro verso nord ritornando a Olbia. L’ottavo giorno lo passo in traghetto e all’uscita dal porto di Olbia e poi, davanti alla sagoma imponente e misteriosa dell’isola di Tavolara,saluto ancora una volta la mia Sardegna sperando di rivederla presto; porterò con me il suo profumo intenso, quella miscela potente di mirto, lentischio, cisto, corbezzolo che resteranno ancora a lungo nella mia anima.”

 

Isola di Tavolara in lontananza

“Il ritorno sul “continente” è un miscuglio di gioia , di malinconia e di nuova nostalgia. La notte dormo a Livorno e il giorno dopo esploro il porto antico e la città. Poi, attraverso la Toscana e gli appennini eccomi di nuovo nella mia città di pianura. Infine lo scatto con la bandiera sarda sul petto sotto casa, le mille foto portate con me e i millecinquecento kilometri fatti da sola , senza paura a tu per tu , tra me e la Sardegna. E infine due citazioni che galleggiano tra i miei pensieri , tra il mar sardo e la mia pianura e mi lasciano a metà tra istinto di fuga e ricordo di ciò che è stato.”

 

In ognuno di noi c’è l’inquietudine della fuga, l’intolleranza dello spazio chiuso, del consueto. In ognuno di noi l’esploratore cerca di sopraffare il cittadino per portarlo in strada, via” (Corto Maltese sui muri di Orgosolo)

Ma, quando niente sussiste d’un passato antico (…) soli, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l’odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, (…) l’immenso edificio del ricordo.” M.Proust

Un viaggio che Giulia non potrà mai dimenticare

Il viaggio di Giulia è stato sicuramente unico. Innanzitutto perché ha avuto il coraggio di affrontarlo da sola a 60 anni. Secondo, perché ha deciso di girare la Sardegna in scooter. Per lei è stata una passeggiata ma molte altre donne sarebbero frenate alla sola idea.

 

Ritornare nel luogo in cui Giulia ha passato gli anni della sua infanzia e della sua età da giovane donna ha suscitato delle emozioni che non potrà dimenticare.

Giulia parla con fierezza del suo viaggio e vuole trasmetterci il messaggio che viaggiare non rappresenta mai un ostacolo, ma un’opportunità, ed è possibile farlo a qualsiasi età.

 

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Di Flavia Di Ciano

Ciao! E piacere di conoscerti! Io sono Flavia. Ho 30 anni ma non sembra. Incredibile ma vero! Lavoro e viaggio da sola per lunghi periodi. Se mi segui ti dirò com’è possibile.

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