Le mie considerazioni personali dopo un anno di blog; gli errori da cui ho imparato, i miei consigli per le debuttanti
Ebbene si, La Viaggiatrice Solitaria oggi spegne la sua prima candelina. Un vero e proprio traguardo per me se penso a quanto non sia costante nelle cose.
Che sarà la magia dei miei genitori (oggi compiono 43 anni di matrimonio)? O l’anniversario della terra? Entrambi sono legati dal filo rosso dell’amore, quello che mi continua ad andare avanti nei momenti più difficili. E ad emozionarmi quando arrivano le prime soddisfazioni.
Si perché nel mondo del blogging la strada è molto lunga. Leggevo articoli di veterani e li consideravo esagerati, ma ora mi rimangio questi pensieri.
E’ facile mantenere un blog? Cosa succede se non si scrive per molto tempo? Dopo un anno posso fare le mie prime considerazioni ed illuminare (almeno ci provo) tutti quelli che pensano sia solo un passatempo o che lo hanno aperto da poco.
Un anno di blog: essere blogger è un lavoro
Prima di venire a conoscenza del magico mondo del blogging, pensavo che il blog fosse uno spazio virtuale dove appuntare le proprie esperienze in chiave anonima. E forse agli inizi era davvero così.
Poi però questi hanno iniziato a prendere una piega diversa, ad essere cioè dei bacini d’informazioni per l’utente che lo visitava.
Il mondo di Internet ora è sommerso da blog di ogni genere e di fronte a tutto ciò si hanno due scelte: scriverlo per passatempo o per lavoro.
Io iniziai a scriverlo per passatempo, ma ho realizzato quasi fin da subito che, per tutto il tempo che ci passavo, doveva essere considerato un lavoro.
Anche se stai scrivendo di ciò che ti piace di più, sappi che scrivere per un blog equivale a lavorare. Cerco di mantenere un ritmo di due articoli a settimana, e per ogni articolo che scrivo impiego tra le 2 e le 4 ore. Un’ora per editare e ridurre tutte le immagini che saranno caricate. Un’altra mezz’ora per condividere l’uscita dell’articolo sui canali social.
Quante ore abbiamo raggiunto? 6? E qui stiamo parlando solo della scrittura e condivisione di un articolo.
Dietro ad un blog c’è anche lo studio di SEO, WordPress, annessi e connessi. Sul web non si scrive a sentimento (questo lo puoi fare se vuoi solo narrare), ma se hai intenzione di lavorare col tuo blog o avere la soddisfazione di vedere comparire il tuo blog in prima pagina devi studiare. E credimi che non è per niente facile. Ho comprato talmente tanti manuali e corsi che non so neanche quantificare; ma ho incontrato alcune persone nel mio cammino che si sono rivelate preziose in questo. I miei primi risultati li devo a loro.
E ultimo aspetto da considerare sono i social. Se pensi che basta semplicemente postare su Instagram e vedersi la foto schizzare alle stelle, ti sbagli di grosso. Anche dietro loro c’è un lavoro che porta via molto tempo. A tal punto che in molti blog gestiti da più persone c’è la suddivisione dei lavori (una persona si occupa di SEO e l’altra dei social solitamente).
Quindi chi pensa ancora nel 2021 che essere un Travel Blogger e/o Travel Influencer equivalga a non lavorare, mi spiace ma non ha capito nulla!
Si può guadagnare dopo un anno di blog?
Avendoti parlato di quanto tempo si sta dietro ad un blog, mi sembra logico che tu ti stai chiedendo se dietro c’è un guadagno. La mia risposta è: non subito.
Il web è pieno di competitors: bisogna farsi strada, farsi conoscere. Nel mio caso, le persone devono associarmi il più possibile a quella che viaggia sola (spero che il nome del blog aiuti in questo).
Quindi rispondendo alla domanda: si ci vuole tempo. Un tempo non quantificabile perché ci sono altri fattori da tenere in considerazione quali la tua strategia, i tuoi investimenti in termini di tempo e denaro.
Un anno di blog: cosa consigliare a chi sta cominciando
Sono passati ben 365 giorni da quando vivo più online che offline. Non sono qui per darti consigli di blogging (a quello ci pensano tanti professionisti del settore tra cui Sabrina Barbante, con cui mi sono formata e che mi sento di citare con molto piacere) .
Voglio dirti solo , da sorella maggiore a sorella minore, di cosa non aver paura.
Non aver paura di pagare: non sapendo quali risultati andremo ad ottenere, molte persone sono tentate nel voler aprire i siti gratuitamente, scrivere e formarsi senza spendere nulla. Quando vengono a conoscenza di un corso a pagamento storciano il naso e passano altrove sperando di trovare il benefattore di tutto.
Mi dispiace deluderti, ma non funziona così. Se vuoi un sito con il tuo brand .it e .com, devi acquistare un dominio; se vuoi il blog come vuoi tu, devi rivolgerti ad una web designer. Sono professioni che si pagano, ma vedere online quello che avevi bozzato su un foglio fidati fa brillare gli occhi.
Te lo dico perché io stessa ci ho provato; prendevo la scorciatoia e non andavo da nessuna parte.
Vedila così: tu non stai spendendo soldi, stai investendo. E l’investimento, se fatto bene, porta ad un frutto.
Ti dico anche un’altra cosa. Molti investono male, vedono che la loro attività non va e si arrendono. E questo, non sono ipocrita, può succedere anche a te. Ma sai una cosa? Prima di chiudere la baracca puoi analizzare cosa sta andando male. E cercare di ritrovare la giusta direzione. Magari pagando a qualche esperto. Un altro investimento si è vero, ma di cui sarai col tempo contento.
Non avere paura di sentirti inferiore: questo errore è ancora più difficile del primo. Soprattutto sui social vediamo i nostri competitor parlare dei loro obiettivi, progetti, risultati raggiunti, e non mostrare mai tutti i no che si sono presi in faccia.
Pensi che te lo verranno mai a raccontare? Giammai! Perciò tu vedendo solo il bello ed, essendo all’inizio, potresti sentirti inferiore.
La mia risposta è non guardarli. Se un blogger ha ottenuto un risultato, è perché ci ha lavorato duramente ancora prima che tu decidessi di aprire il blog. Oppure può esserci arrivato in maniera disonesta ( può capitare anche quello), ma tu non devi paragonarti e fare la gara a chi migliore. Tu devi essere il meglio solo per te e per quello che fai.
Guarda quello che fanno gli altri solo per prendere spunto e chiederti se anche a te piacerebbe farlo. In quel caso, candidati; magari riceverai una porta in faccia perché i numeri sono ancora troppo piccoli ma tu non mollare. Se credi davvero in te stesso e al tuo progetto, è solo una questione di tempo.
Resta autentica: questo ultimo consiglio è il più importante, e ti chiedo di seguirlo non solo per i tuoi lettori, ma per te stessa. Non cambiare solo perché il trend che va di moda è diverso da quello che fai.
Tu sei tu, con il tuo modo di vivere e con i tuoi pensieri. E se le persone più seguite sono più false, tu non cadere in questa trappola; l’autenticità è una caratteristica che rende l’essere umano unico al mondo d’oggi.
Se sei poco truccata al mattino ma ti senti di fare una storia su Instagram, falla; se sei arrabbiata con qualche tuo follower che ti ha mancato di rispetto, dillo. Non siamo obbligati ad esprimere sempre pareri positivi e a mostrare un mondo tutto rose e fiori, perché la realtà è ben diversa.
E se per un giorno hai voglia di mandare all’aria tutto e dedicarti ad altro, fallo! Come ho detto fin dall’inizio di questo articolo, ci vuole nel blogging dedizione, tempo e costanza. E, un po’ come per lo sport, non abbiamo voglia di allenarci tutti i giorni . No? 😉
Se sei una persona che mi conosce dal vivo, spero avrai capito che il mio non è solo un gioco. Se invece sei una blogger alle prime armi, mi auguro che i miei consigli possano essere ascoltati. Un abbraccio, la Viaggiatrice Solitaria