Mi hai spessissimo sentito dire che ho svolto più volte un lavoro stagionale con vitto e alloggio incluso, però non ti ho mai parlato della mia esperienza, e soprattutto di come sono arrivata a renderlo non solo un’occasione, ma il mio modo di vivere.
Per chi mi sta leggendo per la prima volta il mio nome è Flavia, ho 31 anni e lavoro solamente 6 mesi l’anno all’incirca. Come faccio? Niente smart working. Nessuna eredità o rendita. Semplicemente faccio dei lavori stagionali, e approfitto della restante parte dell’anno per viaggiare.
Ho scritto sempre degli articoli pratici su come trovare lavoro stagionale, ma non ho mai parlato di come io abbia effettivamente fatto.
Quindi eccomi qui, pronta per condividere con te quella che è stata la mia esperienza. Sei curiosa? Continua la lettura!
Cosa è un lavoro stagionale
Prima di parlare di me però vorrei fare un passo indietro e spiegarti qualcosa sul lavoro stagionale. Il concetto è molto indefinito e soprattutto in questi anni, con l’aumento dei lavori a tempo determinato a dispetto degli indeterminati, non si sa bene cosa si intende per lavoro stagionale.
“Si parla di lavoro stagionale quando un’attività lavorativa si svolge in un determinato periodo dell’anno e manca il carattere della continuità. “ cit. Angcl.it
Qual è la differenza con un lavoro determinato
Il lavoro stagionale rientra tra le categorie del lavoro determinato, che si distingue però dal primo per i suoi limiti quantitativi e di durata massima. Per farla breve, il lavoro determinato dura all’incirca 6 mesi e può essere rinnovato per ulteriori 6. Dopo i 24 mesi però per legge deve diventare indeterminato.
Il lavoro stagionale invece può avere una durata di 3, 4 , 8 mesi (spesso coincide con il tempo di apertura della struttura turistica), e non ha l’obbligo di rinnovarsi dopo lo scadere del contratto. Quindi spetta al datore di lavoro decidere di richiamarti o meno per la stagione successiva.
Anche se farai più stagioni, il contratto nella maggior parte dei casi resta stagionale, a meno che non andrai a ricoprire un ruolo che necessita la tua presenza anche quando la struttura è chiusa; in questo caso si potrebbe parlare di un lavoro con contratto indeterminato.
Perché io ho scelto il lavoro stagionale
Dopo il conseguimento della mia laurea ero in cerca di un lavoro; vedevo intorno a me però tutte persone che aspettavano disperatamente le fatidiche due settimane di ferie all’anno per fare ciò che realmente volevano. Amo viaggiare e so che una vita intera non basterebbe a vedere tutto il mondo; e so anche che con un lavoro “classico” non ne avrei visto neanche un quarto.
All’epoca (correva l’anno 2015) non conoscevo né la realtà del nomadismo digitale, né avevo grandissime competenze al di là delle materie studiate nel mio corso di laurea e delle lingue imparate a scuola. Così decisi di iniziare a cercare intanto un lavoro stagionale come receptionist, e poi , semmai mi fossi stancata, di stabilizzarmi con un impiego fisso.
Trovare vitto e alloggio con un lavoro stagionale anche senza esperienza: è possibile?
Assolutamente sì. Come dicevo mi ero appena laureata alla facoltà di Management e Comunicazione d’Impresa e quindi alla ricerca del mio primo impiego.
Tra le varie offerte di lavoro presenti sulla bacheca universitaria, c’era una posizione come Guest Relation referente italiana per un albergo 5 stelle all’isola di Creta. Da Luglio a Ottobre.
Avevo la possibilità di andare a vivere, in piena estate, in una delle isole più belle di tutto il mediterraneo.
Mandai la mia candidatura e dopo una settimana all’incirca sostenni un colloquio conoscitivo. Nel giro di una settimana ero lì.
Nella mia permanenza sull’isola scoprii altri vantaggi.
Prima cosa la retribuzione: il contratto era da stagista ( per questo indirizzato agli universitari), e ci ricordiamo in quegli anni il boom degli stage non retribuiti, rimborso solo del trasporto, garanzia giovani. Io invece avrei preso 300 euro al mese. Meno di uno stipendio, lo so, ma abbastanza per una fresca fresca di università e che all’epoca non sapeva neanche prendere un telefono in mano.
Secondo: vivevo in un posto mai visitato prima, quindi ogni volta che avevo il giorno libero approfittavo per andare da qualche parte; in 3 mesi ho girato l’intera isola, e soprattutto stretto amicizia con tantissimi local, che mi permettono di vedere Creta con occhi diversi, gli occhi appunto di una persona che ci vive.
Terzo: il vitto e alloggio è incluso a prescindere, anche se non hai esperienza. Quindi i soldi che spendevo erano destinati esclusivamente ai miei piaceri. Infatti ora, a distanza di anni, mi sono resa conto che, anche se non lavoro 12 mesi l’anno, ho accumulato molto più denaro di persone che si, lavorano più tempo di me, ma sono costretti a sostenere delle spese che l’azienda non copre.
Quarto: trattandosi solo di alcuni mesi, al mio ritorno mi sono potuta concedere un viaggio di piacere, prima di ricominciare a cercare lavoro.
Come trovare un lavoro stagionale con vitto e alloggio al mare e/o in montagna
Ricordo che fu dura. Io volevo cercare un lavoro stagionale invernale con vitto e alloggio, ma mi dovetti scontrare con le persone intorno a me, i miei genitori in primis. Erano del parere che, avendo conseguito una laurea in Comunicazione d’Impresa, dovessi fare un lavoro attinente a ciò che ho studiato.
Inizialmente lo feci.
Lavorai due mesi come Assistente Store Manager in una nota azienda italiana di abbigliamento, ma credimi, i ritmi di lavoro erano talmente pesanti che l’unica ragione che mi avrebbe potuta spingere a continuare era una: la passione.
Ritrovo ancora di essermi guardata faccia a faccia con la responsabile del negozio che all’epoca mi disse “Non è questo quello che vuoi davvero. Cercati un lavoro che ami davvero, a prescindere da ciò che hai studiato”. E così feci.
Ricordandomi dei bei momenti trascorsi a Creta, realizzai che quello come receptionist lo volevo rendere un impiego a tutti gli effetti.
Un mese di ricerca e colloqui, trovai posto con l’azienda Club Mediterranée.
Leader nel settore turistico con formula “All Inclusive” (fu una dei primi a lanciarli) Club Med detiene villaggi turistici o alberghi in tutto al mondo. Anche se il contratto è , almeno inizialmente, di tipologia stagionale perché legato alla struttura nella quale si lavora, è possibile stabilire un rapporto continuativo perché si passa a lavorare dalla stagione estiva alla stagione invernale.
Club Med mi assunse come receptionist polivalente senza esperienza; con me portavo solo il bagaglio di Creta e delle lingue, che sono determinanti in questo mestiere.
Per quanto riguarda la mia prima stagione, fu un vero e proprio trauma! Io sono una tipa un po’ con la testa tra le nuvole ( soprattutto nelle stories su Instagram si nota), e cozzavo con un lavoro in cui la precisione è fondamentale. Ricordo ancora che se non ero sicura di una informazione, anziché cercarla, sparavo la risposta. Una volta una cliente ha rischiato di andare all’ospedale per un’informazione mal data da me.
Anche se in Italia è spesso sottovalutato, questo mestiere è un lavoro molto impegnativo mentalmente, perché i clienti non capiscono quelle che sono effettivamente le nostre mansioni e, specie nelle realtà turistiche, possono chiederti di tutto.
E’ un lavoro da cui all’inizio volevo scappare a gambe levate, ma che poi ho imparato ad amare con tutta me stessa soprattutto grazie al mio primo responsabile, lo stesso che fu molto severo con me (ricordo ancora quando mi urlò di non meritare la divisa che avevo addosso) non perché volesse abbattermi, ma perché vide un potenziale di cui io stesso inizialmente non ero consapevole, ma che poi, grazie al suo aiuto, ho sviluppato. Gli devo molto.
Volevo anche dirti che sia in Club Med , sia in altre aziende che operano in ambito stagionale, fare carriera è molto più semplice; il numero di persone che vuole aspirare a questo genere di lavoro diminuisce (perché appunto c’è la corsa al posto fisso) quindi quando un responsabile riconosce una risorsa meritevole, fa di tutto per tenersela stretta.
Io stessa ho avuto la possibilità di fare carriera nel corso degli anni, ma anziché chiedere di salire di livello manageriale domandavo sempre di andare a fare il lavoro stagionale all’estero, magari in posti in cui non ero mai stata; sono finita a lavorare alle Mauritius grazie al Club Med.
Dove trovare le offerte di lavoro stagionale con vitto e alloggio
L’esperienza con Club Med durò ben 2 anni; fu la mia scuola.
Da lì poi è stato semplice trovare offerte di lavoro stagionale con vitto e alloggio sia in Italia che all’estero; mi sono aiutata con i siti di riferimento e i gruppi Facebook riuniti a seconda dell’area geografica alla quale ero interessata; se ti interessa saperne di più, ne parlo meglio qui.
Sono stata in Sardegna, Sicilia, Svizzera, Corsica…Una volta ho persino fatto il lavoro stagionale in Emilia Romagna (ma come animatrice in questo caso, avevo solo 22 anni).
L’ho adottato come stile di vita, andando a lavorare l’estate in un posto, l’inverno in un altro, e viaggiando nelle mezze stagioni.
E se ti stai chiedendo se questo genere di esperienza può essere inserita nel cv, assolutamente si! Anzi, sarà un punto a tuo favore per chi ti esaminerà.
Il lavoro in zone turistiche è sicuramente in posti bellissimi ma mette a dura prova il lavoratore che si ritrova a lavorare molte volte il più delle ore dovute, avere una clientela maggiore e più esigente rispetto a quella di un albergo in città. Il giorno libero è solo uno a settimana e molto probabilmente nei periodi di picco di stagione (Ferragosto per l’estate e Natale- Capodanno per l’inverno) si lavora 7 giorni su 7. E come se non bastasse, spesso il tuo alloggio è condiviso con altre persone ( 2 o 3 in stanza). Sono tutte situazioni che ti mettono a dura prova, quindi se riesci ad uscirne inerme, puoi solo trarne vantaggio per il tuo futuro.
E se il tuo ostacolo inizialmente è rappresentato dalla lingua, sappi che nei villaggi turistici ci sono altri ruoli che non richiedono necessariamente la conoscenza dell’inglese o delle altre lingue. Potrai sfruttare quel periodo lavorativo per apprenderle e per poterti candidare successivamente per una posizione migliore.
Dopo averti raccontato un grande pezzo della mia vita, non mi resta che farti un grandissimo in bocca al lupo qualora un giorno decidessi di intraprendere un percorso simile al mio.
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È sicuramente una scelta di vita ricca di vantaggi, soprattutto per chi non si fa irretire dal messaggio del posto fisso, utile molto spesso per condurre vite in cui sono più le spese che i guadagni. Ti seguirò in queste avventure!
esatto! Uno non ci pensa ma ci sono tanti vantaggi in questo stile di vita! Ti ringrazio 🙂
Questo è un mondo che conosco davvero pochissimo e che mi ha sempre affascinata molto. Appena laureata, secoli fa quindi, era una possibilità che avevo preso in considerazione ma poi mi è mancato il coraggio. Questo articolo è una lettura molto interessante perché sei riuscita a farmi viaggiarei n questo periodo in cui di viaggi ne abbiamo fatti ben pochi!
Non ho mai svolto lavori stagionali di nessun tipo, neanche quando ero ragazzina e magari volevo guadagnare qualche soldino. Però non nego che mi sarebbe piaciuto fare l’esperienza.
Interessante. Mi chiedo se alla lunga possa stancare. Non il viaggiare 🙂 dico lo spostarsi ogni pochi mesi e ricominciare tutto da capo. Io vivo all’estero da anni e ho cambiato più città che paia di scarpe. Ma ammetto che ricostruirsi una vita ogni volta mi è diventato davvero pesante col tempo! Per te no? Forse sto invecchiando! 😛
a me pesa soprattutto dal punto di vista lavorativo, perché non so mai il team che mi può capitare. Infatti l’anno scorso avevo trovato lavoro in un albergo ad Abano Terme in cui lavoravo 8 mesi e i restanti 4 viaggiavo. Mi sembrava la giusta soluzione per stabilizzarsi un pò. Prima di cominciare la seconda stagione però arriva il Covid, e tutto cambia.
Non ho mai avuto l’occasione di fare delle vere e proprie esperienze di lavoro all’estero. Un po’ mi è mancato e ho cercato di compensare con brevi periodi di studio all’estero o con il volontariato (in paesi in via di sviluppo).
Hai avuto delle belle esperienze, sicuramente che mettono a dura prova da un lato, ma dall’altro ti insegnano tanto. Certo la conoscenza delle lingue è fondamentale per questo tipo di lavoro. Io, prima di mettermi in proprio, ho avuto lavori fissi che però ho mollato dopo qualche anno perchè mi stavano stretti.
Ho lavorato come receptionist stagionale per due anni e ammetto che sono state le mie esperienze lavorative più belle. A differenza tua ho scelto di rimanere in Italia ma alternandomi tra montagna (Trentino, Livigno) e mare (Emilia Romagna). All’inizio è dura, soprattutto per i ritmi molto sostenuti ma dopo un pò ci fai l’abitudine.
Sicuramente sono esperienze che ti arricchiscono e che divertono. Ho fatto anche io un paio di esperienze del genere. Con l’avanzare degli anni però diventa sempre più difficile, soprattutto se il tuo intento è quello di metter su famiglia. Però, nel frattempo, il curriculum si impreziosisce!
Brava complimenti, è sempre bello leggere storie di persone che scelgono il proprio stile di vita e non si “accontentano” di una vita normale.
Anche io e mio marito facciamo una vita simile. Gestiamo strutture turistiche in Puglia sul Gargano da Aprile/Maggio fino a Ottobre.
Certo, il lavoro stagionale è duro, non ci sono giorni liberi e spesso si lavora molto di più delle classiche 8 ore al giorno. Però siamo sempre al mare, che non è poco e la cosa più importante abbiamo sempre tutto l’inverno libero per viaggiare e fare quello che ci piace (covid permettendo ovviamente…).
esatto! è dura ma intensa!
Che esperienze straordinarie ? non so se ne sarei in grado ma per chi ama viaggiare penso sia una possibilità fantastica!!! Vitto e alloggio pagato è la perfezione… a settembre mi sono ritrovata con la proposta di seguire il mio compagno in trasferta per 2 mesi a Bari (io ero disoccupata) e ho preso la palla al balzo per visitare Bari e dintorni!!! Esperienza fenomenale, vitto alloggio auto tutto pagato dall’azienda e mi sembrava di vivere un sogno ?
hai fatto bene ad approfittarne! 🙂
Quando ero giovane sognavo di lavorare in villaggi turistici e magari poi girare il mondo così. Alla fine di stagione ne ho fatta una sola, come animatrice a Cavallino Treporti, e devo dire che è stato molto più duro di quello che pensavo!
Anche io sognavo di lavorare nel turismo appena uscita dall’università. Ma a part euro periodo di stage non retribuito in un to locale non sono riuscita ad ottenere un granché! Oggi il mio turismo è preparare itinerari solo per i nostri on the road negli States e Canada e scrivere per il blog anche se mi piacerebbe dare molto di più in questo settore
vedrai che le opportunità non mancheranno, soprattutto dopo la crisi del Covid! 😉
vero. dicono che gli animatori si divertono, niente di più falso. dormire 4 ore a notte e stare sempre a saltare ballare cantare. sorridere per forza anche nelle giornate no. anche io l’ho fatto e ho realizzato che non sarei riuscita a continuare a lungo!
Il lavoro stagionale ti permette di avere molto tempo a disposizione e quindi viaggiare. Una buona soluzione e stile di vita. Quando ero più giovane mi sarebbe piaciuto lavorare nei villaggi turistici ma poi la mia vita ha preso strade diverse!
Non ho mai pensato al lavoro stagionale, ma il tuo percorso mi sembra molto interessante! Fantastica poi la tua prima esperienza a Creta!
Ho svolto anch’io del lavoro stagionale, come hostess di crociera, ma allora vivevo a casa dei miei e non dovevo pensare a pagare la rata del mutuo, nel frattempo.
Mi piacerebbe molto tornare a farlo – non più come hostess, mi andrebbe bene qualunque cosa – ma ora ho questo impegno del mutuo e tutto è più difficile. Diciamo che oltre a vitto e alloggio, dovrei prendere almeno 900euro . Dici che è fattibile uno stipendio simile?
no col mutuo sicuramente no. Infatti io è anche per questo che evito di farmelo e di preferire alloggiare in posti che non saranno mai miei, ma che almeno non devo stare a pagare per anni .
Molto interessante!..Bella avventura e piacevole il senso di libertà…. complimenti.
Ti ringrazio!
Ciao Flavia ti faccio i miei complimenti
Per le tue scelte.. avrei bisogno di un consiglio in quanto ho ricevuto un offerta di lavoro dall isola d Elba e si parlava di contratto stagionale che può trasformarsi in annuale..con alloggio…devo decidere di scendere per una prova però io vorrei un contratto a stagione per poter viaggiare… questo contratto può essere ripetuto per 5 anni secondo te grazie Lorenzo
Ciao lorenzo, si si può, dipende però tutto da te e dal rapporto che vai ad instaurare con il tuo datore di lavoro. Magari dici fin da subito che te vuoi lavorare solo nei mesi estivi così loro ti fanno il contratto più adatto.
Se invece la natura del tuo lavoro dipendente ti consente di lavorare da remoto devi ottenere l’autorizzazione del tuo datore di lavoro, perche non si puo semplicemente prendere il biglietto aereo e partire. La terza alternativa che le persone dimenticano di considerare quando si chiedono come diventare nomade digitale e quella di lavorare nel turismo viaggiando in giro per il mondo, spostandosi dove c’e necessita di lavoro in alta stagione, oppure molto banalmente fare un lavoro stagionale nei Paesi piu ricchi, risparmiando il piu possibile, magari usufruendo del vitto e alloggio incluso e trascorrere gli altri sei mesi alla scoperta del mondo dove non e richiesto un budget particolarmente alto per vivere bene.