
Molti di noi credono che avere un bimbo rappresenti la fine della nostra libertà personale. Un altro luogo comune da smentire. Benedetta, comprendendo che la vera prigione era il suo lavoro, molla tutto e parte con sua figlia Bianca di soli 7 anni. Qui la sua storia.
Il primo viaggio con sua figlia
“Tutto è iniziato più come una fuga che con intenzione.
Forse è per questo che quando ho fatto il biglietto per il nostro primo viaggio insieme (direzione Costa Rica), non ci ho pensato troppo su.
Eravamo rimaste sole e io facevo fatica a districarmi nel mio nuovo ruolo di madre single che lavorava full time dietro a una scrivania, per nulla soddisfatta del proprio lavoro e del ritmo di vita stressante.
Quando siamo partite Bianca aveva un anno e mezzo, ancora non parlava se non per qualche parola che capivo solo io, e l’idea di trovarsi sperdute in mezzo alla giungla mi faceva molta meno paura dei miei impegni quotidiani qui a Roma, dove viviamo.
Così ci siamo imbarcate in una fredda mattina di gennaio, con il nostro grande zaino sulle spalle, pannolini, pennarelli, e tanta voglia di avventura.
E da quella volta, non ci siamo più fermate.”
L’importanza di crescere con uno spirito d’avventura
Benedetta ha deciso di educare Bianca attraverso il viaggio. Sfruttando weekend e vacanze, partivano insieme per una nuova meta, e scoprivano quanto è meraviglioso il nostro pianeta.
Facendo così Bianca aveva l’opportunità di vivere già in tenera età delle esperienze autentiche e di sviluppare uno spirito d’avventura.
“Ogni viaggio era una scoperta, di luoghi, di culture, di sapori e lingue sconosciute. Bianca ha imparato a contare prima in spagnolo che in italiano, e ha assaggiato prima il mango delle albicocche.
Ha imparato a conoscere nuovi gusti e a fare amicizia con gli animali, a farsi la doccia con bottiglie di acqua fredda, a rispondere ai sorrisi delle persone e a camminare scalza nella foresta.

A contemplare un tramonto in silenzio e a reggersi forte nei tuk tuk che nonostante la guida folle, restano in assoluto il suo mezzo di trasporto preferito.
Attraverso i suoi occhi io vedevo il mondo con un punto di vista tutto nuovo, sorprendente ed entusiasta.
Per me era un viaggio nel viaggio; e percorrere strade sconosciute insieme, creava fra di noi un legame sempre più profondo e speciale.
Viaggiando sono riuscita a trasmetterle molto più facilmente i valori in cui credo e vederla trasferire questi insegnamenti alla sua vita quotidiana, era per me sempre più affermazione che quello che stavo facendo con lei fosse davvero qualcosa di straordinario.
Lo capivo anche da come ci accoglievano le persone nei luoghi che abbiamo visitato; con amore, premura e immensa gentilezza; non mi sono mai sentita sola o in pericolo in viaggio con lei, e non solo per la sua presenza luminosa, ma soprattutto per la disinteressata disponibilità con cui ci hanno sempre aiutato e accudito le persone incontrate nelle nostre innumerevoli avventure.”
Benedetta decide: molla tutto e parte con sua figlia
Nonostante riusciva a districarsi con i viaggi, Benedetta inizia a realizzare sempre più che il posto fisso le stava stretto. Così molla tutto e parte da sola con sua figlia.
Per lei è importante lavorare in funzione dei viaggi, non il contrario.
“Da qualche anno ho lasciato quel lavoro d’ufficio che tanto mi angosciava e subito dopo sono partita con lei per lo Sri Lanka, un viaggio che ci ha colpito e cambiato profondamente.
Non avevamo prenotato nulla e l’itinerario di viaggio si è andato costruendo un giorno dopo l’altro, cercando ospitalità dalle numerose famiglie che accolgono i viaggiatori nelle loro semplici e calorose abitazioni.
E’ stato durante quel viaggio che, interrogandomi sul futuro, Bianca mi ha suggerito di iniziare a raccontare le nostre avventure (mi suggerì anche di esportare olio di cocco e balsami ayurvedici, ma quella come idea era più business e meno poesia, ci si addiceva poco, per cui la abbandonammo subito).
E così è iniziato il mio viaggio nella scrittura e la mia voglia di documentare con racconti e fotografie, racconti che poi sono diventati articoli che parlano di maternità, di viaggi interiori, di quotidianità e di tutto ciò che i suoi occhi profondi mi ispirano.”

Educare un figlio viaggiando
Nonostante abbia solo 7 anni, Bianca ha già visto mezzo mondo e si trova a suo perfetto agio nella natura più selvaggia. L’aspetto più importante per la sua mamma.
“In tanti si preoccupano di fare saltare qualche settimana di scuola ai bambini, precludendogli così l’opportunità di viaggiare e scoprire il mondo al di fuori delle mete turistiche e dei viaggi organizzati, ma nel mio modestissimo parere, credo che il viaggio, vissuto a contatto con la natura e con altre culture, sia tra gli insegnamenti più importanti che si possano trasmettere.
E poi c’è da dire, che lo spirito di adattamento e la capacità comunicativa di un bambino è di gran lunga superiore alla nostra!”

Il viaggio è fondamentale nelle nostre vite, e avere un figlio non deve rappresentare un limite, ma uno stimolo. Benedetta invita a riflettere tutti i genitori che possano capirne l’importanza e a riprendere una volta finita l’emergenza Covid-19.
“Spero con tutto il cuore che il periodo storico che stiamo vivendo, non alimenti la paura di viaggiare con i bambini.
E’ a loro che dobbiamo le nostre scuse per le condizioni deplorevoli in cui gli lasceremo il mondo; adesso la cosa migliore che possiamo fare per recuperare, è crescerli liberi dalla paura.”
Questa è la storia di una donna che molla tutto e parte da sola con sua figlia. Un gesto che al solo pensiero spaventa molte madri. Ma in realtà è la paura il nostro vero ostacolo perché non ci fa vivere come vorremmo. Benedetta sa in cuor suo di aver preso la decisione migliore, e ora è felice insieme alla sua bellissima bimba.

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