Mamma io parto: genitori e figli a confronto. Come convincere i genitori ad andare in vacanza da sola e partire serenamente.
Prima o poi succede a tutte. Decidiamo di fare un viaggio in solitaria, e magari di restare via tanto tempo. E’ il nostro primo viaggio, quindi già avviene quella fase di autoconvinzione mentale che non sarà mai al 100% (quella vocina dentro di te ci sarà sempre a darti della pazza e di restare a casa).
Poi però arriva la parte più dura: dillo ai genitori.
Ho letto negli anni diversi post sull’argomento. Perciò questa settimana ho deciso di sfruttare il fatto che fossi in famiglia per trattare l’argomento.
Se è la prima volta che mi stai leggendo mi presento subito: il mio nome è Flavia e viaggio da ben 6 anni da sola.
Sebbene ora sia normale sia per me che per la famiglia, non credere che all’inizio sia stato facile. Per paura della reazione dei miei genitori, ho commesso i classici errori di una ragazzina alle prime armi quali: dire la verità sul viaggio che si sta compiendo, dichiarare di stare in un posto mentre si stava in un altro, oppure partire proprio di nascosto.
Un pò perché mi hanno sgamata un pò perché io stessa mi ero stufata di dovermi comportare così alla soglia dei 30 anni, ho cambiato rotta, ovvero mi sono calata dalla parte del genitore e cercato di capire cosa lo attraversa ogni volta che una figlia può dir loro che se ne va in giro per il mondo da sola. Ne è uscita fuori un bellissimo confronto in diretta su Instagram (se non l’hai già fatto ti consiglio di vederla).

Detto ciò ti riassumo brevemente quello che succede nella mente dei nostri genitori appena gli comunichiamo che stiamo per partire da sole. Si immaginano di vederci abbordare da qualche malintenzionato, o ancora peggio , raffigura la scena del nostro cadavere. Secondo la loro testa dal momento che mettiamo piede fuori casa siamo spacciate.
Ma sappiamo che la verità è tutt’altra. Non solo restiamo al sicuro (perché noi siamo coscienziose e ci sappiamo muovere bene quando viaggiamo da sole) ma viviamo delle esperienze indimenticabili.
Quindi se muori anche tu dalla voglia irrefrenabile di partire , come convincere i genitori ad andare in vacanza da sola? Ecco quello che è più giusto fare
Come convincere i genitori ad andare in vacanza da sola: i miei consigli
1. Sii sincera
Come dicevo sopra, nascondere un viaggio non porta da nessuna parte. Vivi tu con l’ansia che ti sgamino per tutto il tempo che stai via. Quindi un bel respiro, ti fai coraggio e parli loro a 4 occhi.
La chiave è parlare con i tuoi genitori e dire cosa hai intenzione di fare. A prescindere da come possano reagire.
2.Spiega il motivo del viaggio
Perché per te questo viaggio è importante? Vuoi provare per la prima volta un’esperienza da sola? O semplicemente senti il bisogno di staccare la spina dalla routine di tutti i giorni?
Devi dire ai tuoi genitori quello che ti motiva di più.
Io ad esempio ricordo ancora di essere partita in piena pandemia per le Canarie, senza una data precisa di ritorno. Se ci pensi il gesto era da suicidio. Ma io, nonostante ciò, sono riuscita a far capire ai miei genitori le motivazioni che mi spingevano a partire. E ad andare senza rancori.
3.Rendi i tuoi genitori partecipi del viaggio
Il che non si limita al classico “sto bene”. Nella diretta fatta ieri su Instagram insieme a papà è emerso proprio come lui si sente rasserenato a vedere le mie stories su Facebook, perché significa che sta andando tutto bene.
Cerchiamo di coinvolgere di più i nostri genitori, non dirgli semplicemente “sto partendo” oppure “sono arrivato”. Diciamo loro dove ci troviamo, se passeremo la giornata in spiaggia oppure ci dedichiamo a qualche escursione. Proviamo una gioia durante il nostro viaggio? Condividiamola! Chiamarli in diretta è la cosa più bella che potresti fare per renderli felici.
4.Rassicurali
Se dovrai fare qualche mossa azzardata, spiega loro le ragioni.
Credi che loro hanno accettato facilmente il fatto che viaggiassi con Bla Bla Car? Ho mostrato loro come sia a tutti gli effetti un sistema di economy sharing, dove il fine ultimo è la moneta (e non altro). Ho mostrato loro che io del guidatore posso sapere vita morte e miracoli prima di contattarlo grazie alle informazioni che dà su di sé e alle recensioni che ne accompagnano il profilo.
Specialmente se i tuoi genitori non viaggiano tanto, non possono sapere la verità (visto che i telegiornali sanno solo impaurirci). E’ giusto quindi da parte nostra mostrare il contrario, affinché loro stessi, vedendo con i loro occhi ciò che tu mostri, si possano rasserenare.
5.Non fregartene
Semmai all’inizio possa risultare difficile (già ho convinto me stessa, ora devo convincere pure loro?) , devi cercare di capire la preoccupazione che ci sta dall’altra parte. I tuoi genitori resteranno a casa e non hanno la più pallida idea di cosa tu possa andare incontro. Ricordiamoci che il loro istinto è di proteggerci, quindi si sentono un pò smarriti a non poterlo fare.
6.Cerca di non litigare
Molto probabilmente all’inizio ti diranno di no, oppure accetteranno ma potranno reagire male.
Mio padre all’inizio si arrabbiava moltissimo, arrivava perfino a non parlarmi . Ed io inizialmente ci restavo tantissimo male. Ma poi ho capito che lui lo faceva non perché voleva rovinarmi la vacanza, ma perché era preoccupato per me. E ad apprezzarlo.

7.Condividi l’itinerario con loro
Specie se è la prima volta che stai partendo e starai via per molto tempo, un ottimo metodo per convincere i genitori ad andare in vacanza da sola è di creare una sorta di itinerario e di condividerlo con loro. Questo per far sì che possano essere consapevoli di quelli che saranno i tuoi spostamenti, e dei posti in cui dormirai.
Tieni presente che l’itinerario di viaggio (specie se viaggierai per molti giorni) quasi sicuramente cambierà. Ma non importa. E’ giusto informare loro di tutte le modifiche che si andranno a verificare in corso d’opera.
E se puoi lascia loro un numero di contatto in caso di emergenza, ovviamente facendoti giurare che non chiamano alla prima ansia.

8. Comunica anche alla Farnesina dove andrai
Questo passaggio è molto importante ogni volta che ti rechi all’estero, a prescindere dai genitori.
Sul sito di viaggiaresicuri.it c’è una sezione “Dove siamo nel mondo”. Qui noi indichiamo i giorni di viaggio, il posto in cui atterriamo e il domicilio. Ci verrà richiesto anche un numero di emergenza da contattare nei casi peggiori. In questo caso possiamo indicare quello dei nostri genitori, così se noi non riusciamo a contattarli, ci pensano loro.
9. Acquista un’assicurazione di viaggio.
Importantissimo!
Hai presente il “non succede, ma se succede?” ecco. Noi siamo giovani e forti ma davvero può accadere di tutto mentre stiamo via, e le spese mediche non sono una passeggiata.
Se viaggiamo in Italia o all’interno dell’Unione Europea siamo coperti dalla nostra assicurazione nazionale. Tuttavia se andiamo in un Paese Extra UE quest’ultima non ha più valore.
E’ importantissimo acquistare un’assicurazione di viaggio che ci copra in toto, soprattutto ora che c’è una pandemia in corso. Ci sono diverse compagnie che si sono adoperate su questo.
10.Scrivi in un fogliettino i contatti del tuo attuale alloggio e dei tuoi familiari
Se sei in viaggio, scrivi su un fogliettino e inserisci nel portafoglio o in borsa le informazioni di contatto sia dell’alloggio in cui ti trovi, sia del tuo indirizzo di casa e dei tuoi genitori.
Questo per far sì che se perdi i sensi, o se sei coinvolto in un incidente molto grave, per la persona che ti soccorrerà sarà più facile mettersi in contatto sia con qualcuno del posto sia con i tuoi cari.
11.Stabilisci degli orari
Se i tuoi genitori sono veramente in ansia e tendono a chiamarti 24 ore, ma tu giustamente vuoi essere lasciata libera di esplorare, stabilisci con loro un orario esatto in cui sentirvi. Questo serve a loro a proiettarli verso quel momento e a pensare che tu nel frattempo della giornata sei semplicemente impegnata.
12.Loro vogliono il nostro bene
L’ultimo punto è più un’affermazione che un consiglio. Viviamo in una società in cui tutto è imprevedibile.
Magari un nostro genitore si era fatto su di noi un’idea diversa. Ci immaginavano a 30 anni con un passeggino e invece abbiamo lo zaino in spalla volte a dirgli “ci rivediamo tra quanti mesi”.
Ma nonostante la realtà è ben diversa dall’aspettativa, quello che conta di più è che vogliono vederci felici. Per un genitore non c’è cosa più straziante a volte di sentire una figlia piangere al telefono dall’altra parte del mondo. Ma nonostante questo, la porta resta aperta ad ogni esperienza che vogliamo viverci.
Se più volte mi sono chiesta cos’è l’amore, ora ho la risposta. L’amore è lasciare andare. Volere il bene dell’altro, anche al costo di sacrificarsi.
I nostri genitori, ricordiamoci sempre, vogliono la nostra felicità. E ringraziamoli per quello che ci stanno facendo vivere; significa che ci amano per davvero.

Spero di essere stata esaustiva sull’argomento e di averti risposto ai mille interrogativi su come convincere i genitori ad andare in vacanza da sola. Se hai tu un consiglio da condividere scrivilo pure qui in modo che possiamo leggerti!
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